giovedì 23 ottobre 2014

Atterraggio Aviosuperficie di Avola - Gallina (realizzazione di un sogno personale)

L'appuntamento è alle otto di mattina al campo di Calatabiano con il mio amico Gaetano e gli altri "due Tecnam" che ci faranno compagnia, o meglio "io farò compagnia a loro". La giornata è perfetta, un Sabato mattina di caldo siciliano con questa estate che si sta prolungando fino ad Ottobre, poco vento con direzione da Sud. E' da tanto che non volo con il mio Tecnam, e quindi cerco di aver un approccio procedurale di tipo scolastico durante il mio prevolo, carico come al solito la mia tanica di benzina con tappa fissa al Caffè di Fiumefreddo nell'attesa che arrivino i miei compagni di volo per poi controllarmi il velivolo nei minimi dettagli.


Rifornisco tre quarti di serbatoio, più che sufficienti. Le condizioni sono davvero perfette per andare a scoprire l'Aviosuperficie di Avola, il campo di un rinomato appassionato di volo, Renato, caro amico del nostro gruppo, famoso non solo per la sua passione ma anche per il suo altruismo. Approfitto di questo tempo di attesa per studiarmi il campo di arrivo. E' un campo privato dove possono atterrare anche aerei di aviazione generale, per i nostri standard la pista è davvero lunga (più di 600 m) e dal fondo erboso, lusso di pochi campi del Sud Italia ( 36° 56' 43", 15° 10' 13"). La zona precisa è Gallina che si trova poco a nord di Avola, in provincia di Siracusa. Noto inoltre che non ha pendenza nonostante la lunghezza e che è anche abbastanza larga, circa 18 m. L'orientamento è perfettamente Est- Ovest, a 33 m dal livello del mare (108 ft) con circuiti standard a sinistra. Dal loro sito vengono segnalate le due maniche a vento, una poco a nord della testata 27 e l'altra a Nord del primo quarto della pista 09 (dove c'è una piscina rotonda). 


Sono informazioni davvero utili per noi piloti, considerando che nel volo sportivo in particolare è molto importante cercarsi subito la manica e quindi la direzione vento. La frequenza è praticamente la stessa di Siracusa, 128,45, proprio per agevolare i coordinamenti tra le due piste siracusane. L'Aviosuperficie si trova in uno spazio aereo di classe "G" e normalmente al traverso di Augusta si chiudono le comunicazioni con la torre di Sigonella. Decidiamo di fare quindi 3 tratte singole, siamo due P96 ed un P92, Ovviamente bisogna attraversare l'ATZ di Fontanarossa che di Sabato è davvero saturo ed il resto del CTR di Catania evitando la P31.


Io e Gaetano siamo i numeri tre al decollo, dedico un po' più tempo alla prova motore anche per distanziarmi dagli altri due. Subito dopo il decollo cerco il contatto visual con gli altri due. Purtroppo come previsto, la Torre di Catania è busy, cerca di farci inserire prima dell'allineamento di un liner in testata 08 ed ovviamente prova a gestirci come una formazione autorizzando contemporaneamente l'attraversamento della fondamentale. A questo punto decido di ricongiungere con il numero due in posizione "larga" per evitare altri problemi al traffico comunicandolo agli enti. Dalle foci del Simeto chiediamo la possibilità di uscire dalle rotte VFR standard andando verso Sud costeggiando la P31 e veniamo istruiti a riportare il traverso di Augusta. Al momento di chiudere le comunicazione nessuno dei due velivoli è in grado di stabilire le comunicazioni con la Torre di Sigonella, in effetti sotto i 3500 ft le montagne mandano in ombra il segnale radio e decido quindi, comunicandolo nella intercomm, di salire di quota e di fare da ponte radio per gli altri mantenendoli in vista. 


Riusciamo a chiudere senza problemi, siamo prossimi al campo e "briefinghiamo" per un sottovento sinistro per pista 09 (che in altre mappe è riportata come pista 10). Io seguo il numero due allargandomi e mantenendomi ad un livello un po' più alto. Da quella direzione abbiamo la gola di Cavagrande che a vederla da quella posizione è davvero suggestiva, virando in base bisogna attraversare l'autostrada e stare attenti a dei cavi (sono due, quello più alto meno visibile), motivo per cui se preferisce atterrare dal mare. Considerando che non volavo da tanto con il mio GOLF, nonché reduce da parecchie ore fatte con un velivolo molto più grande, avendo oltretutto il condizionamento degli ostacoli, sono arrivato praticamente alto, con gli altri due velivoli che mi aspettavano in fondo pista. Il problema non era tanto l'altezza, quanto la mia incertezza sulla velocità elevata, che mi ha fatto preferire decisamente la riattaccata. Ad ogni modo per un monomotore la pista è davvero lunga! 

La pista è molto lungo, non c'è bisogno di puntare l'inizio pista, ma la testata è leggermente spostata in avanti

L'erba di questo campo è perfetta, si vede che c'è un buon sistema di irrigazione sicuramente, è un campo davvero ben fatto e molto curato. Parcheggiamo i velivoli sul piazzale di fronte l'Hangar di Renato, c'è una sorta ponticello che porta dalla pista al piazzale. Dall'altra parte della pista c'è una struttura con giardino e piscina. l'accoglienza è davvero eccezionale. Prima di andare in centro, aspettiamo il P2006 decollato da Capua con Pascale a bordo, dopodichè siamo pronti per la nostra giornata. Anche Avola è una città davvero carina, la giornata merita un pranzo di pesce presso il ristorante La Prua insieme ad altri amici, un posto che consiglio a chiunque venga da quelle parti! Il ritorno è un po' più doloroso quando si sta bene in amicizia, infatti avrei tanto voluto continuare a parlare e scambiare altre due chiacchiere, soprattutto quando si parla di passione aeronautica, ma gli impegni mi hanno fatto decollare prima degli altri. Il rientro è stato davvero tranquillo.

La gola di Cavagrande che dall'entroterra siciliano porta verso l'aviosuperficie.
Foto scattata al ritorno verso Catania
Il manto erboso è il più bello che abbia mai visto

La pista è perfettamente livellata e lunghissima

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