martedì 29 luglio 2014

Volare sull'Etna


I piccoli aviatori siciliani hanno da sempre un desiderio nascosto, quasi ai limiti delle loro piccole e ambiziose macchine. Probabilmente la maggior parte di noi l'ha già fatto, o chi l'ha fatto a metà, oppure chi non lo vuole ammettere per paura di superare i limiti "legali" della categoria vds, ma l'Etna da sempre è ciò che forgia i piloti siciliani, tanto invidiati per questo dal resto d'Italia. Ed allora cominciamo a fare delle considerazioni, perchè scalare questo gigante non è solo un'avventura, ma è un'esperienza piena di pericoli. Alla base di tutto c'è sempre la pianificazione. La verità è che non bisognerebbe decidere di farsi un giro Etna per poi, quindi, controllare la meteo, anzi, bisognerebbe guardare il cielo e pensare meravigliati "questa è una giornata per una salita sull'Etna!". Ovviamente stiamo parlando di un vulcano che, anche quando non erutta o non emana quella scia di cenere chiara che si espande verso Sud-Est, ha una continua erogazione di gas e vapori e non è detto che non ci siano particelle non visibili o più pesanti sotto quella tipica scia dell'Etna, che sarebbe comunque da evitare. Il mio consiglio è di non volare mai sotto una qualsiasi scia, per quanto sia raro beccare una giornata di totale assenza di attività del vulcano. Considerata che l'altezza massima supera i 3300 m, e che se volessimo arrivare a 10.000 ft la vedo dura mantenere max 1000 ft ground, per di più sulla bocca in sommità è stata istituita non da molto un'area proibita circolare di 1 NM (P1). Tutto ciò per dire che non stiamo parlando di roba da ULM basico, ma da VdS avanzato o AG. Inoltre, vanno fatte  molte altre considerazioni sulla meteo, al di là del fatto che dobbiamo evitare nuvole e cime coperte (spesso l'Etna provoca nubi lenticolari spettacolari e cumuletti quando c'è aria instabile), ma senza SKC non conviene andare da nessuna parte e bisogna studiare bene i venti perché più vogliamo salire e più dobbiamo essere coscienti del fatto che i venti cambiano con la quota, spesso arrivano ad invertirsi, e con l'alta quota i venti tenderanno sempre più da NW in Sicilia (come chiunque abbia studiato il modello della circolazione generale dell'atmosfera già sà). Un giro Etna completo comporta un'oretta di volo abbondante decollando e atterrando da Calatabiano. Badate bene che se abbiamo venti da NW al suolo abbiamo finito di volare in quel campo, perchè i Nebrodi e la Valle dell'Alcantara caricano questi venti di turbolenza  e rotori da rendere impossibile spesso anche l'atterraggio, nonostante l'apparente bella giornata che nulla fa sembrare a chi sta a terra.


Qui vi do' i link da consultare per un buon briefing meteo (al di là della meteo dell'aviosuperficie di partenza):
http://www.ct.ingv.it/it/webcam-etna.html (il sito dell'INGV vi dà un'idea dell'attività del vulcano, inoltre fornisce strumenti molto validi anche ai meno esperti con vari tipi di monitoraggi)
http://www.meteoam.it/?q=ta/previsione/907/ETNA-CRATERE%20NE (questa è una stazione che si trova nel cratere di NordEst, da qui noterete che raramente a 3300 m i venti non soffiano verso i quadranti occidentali)
http://www.centrometeoitaliano.it/meteo/sicilia/catania/etna+rifugio+sapienza/?refresh_cens (la stazione del rifugio Sapienza la trovo molto utile, si trova a 2000 m e quasi sicuramente ci passerete sorvolandola se deciderere di "spiralare" la cima.
Tenete presente che in realtà l'Aeronautica Militare utilizza strumenti ancora più professionali come Prometeo o altri servizi per cui ci vuole un Account autorizzato, ma se  andiamo oltre ci incasiniamo solo la vita. Consiglio di utilizzare un solo strumento e sempre.
Con i Nebrodi sulla destra e le Eolie all'orizzonte
Detto questo, va da sé dire che dobbiamo essere possibilmente leggeri se vogliamo salire, i nostri motori sono normalmente aspirati e quindi l'ideale sarebbe avere un passo variabile in volo (o regolare un passo corto a terra), dobbiamo puntare a salire nei tratti controvento ed evitare assolutamente i venti di ricaduta (tanto per fare un esempio, dove ci sono i crateri Silvestri dopo il rifugio Sapienza, o prima della valle del Bove, spesso si beccano). Una cosa importantissima è tenersi sempre un buon margine di velocità, io non mi azzarderei mai a fare salite a 120/125 Kmh pur essendo magari la VOM del vostro velivolo,  ma ricordiamoci dei rotori e delle insidie che nasconde questo gigante, la velocità è sicurezza, meglio salite a ratei più bassi che impiccati. Con il nostro GPS possiamo capire quando abbiamo componenti frontali o no, in modo da utilizzare la parte sopravvento della montagna. Ad ogni modo, dal punto di vista ambientale, il mio consiglio è di decollare un'ora e mezza prima del tramonto). Tenete presente che decollando da Fiumefreddo, punterete già Linguaglossa con una continua salita dopo il decollo, al suolo setteremo il QNH in modo da leggere 180 ft sul campo ed una volta nella valle dell'Alcantara noterete che non vi staccherete tantissimo dal terreno anche se la lancetta dell'altimetro continuerà a girare verso destra, vi ritroverete un altopiano in continua salita e quando sarete nelle zone di Randazzo probabilmente avrete già 4000 ft s.l.m. e vi accingerete ad allargarvi verso Bronte per non razzolare sulle bocche occidentali. Qui vi conviene sapere che c'è un campo a Maletto (800 m di quota) che potete utilizzare per eventuali esigenze, ma sappiate che attualmente ha l'erba più alta del solito 8momentaneamente senza gestione) ed ha una pista di scarsi 300 m. Ricordatevi che la nostra macchina non è fatta per le salite in crociera dell'Alitalia, d'estate soprattutto la temperatura dell'olio tenderà ad essere sopra i 110 gradi e dovrete spezzare la salita più volte per fare riposare i nostri motori (anzi, il nostro unico motore). Dopo Bronte fate molta attenzione a non sconfinare nel CTR di Catania, soprattutto se non siamo in contatto radio, questo è un rischio soprattutto sopra i 4500 ft. Come confine del CTR1 potete utilizzare Paternò, ma sappiate che il radar di Sigonella, anche se non squawkate nessun codice al trasponder, vedrà la vostra traccia "grezza" al radar primario, e come si dice in Sicilia li farete un po' "scantare" perché sopra di voi passeranno gli avvicinamenti per Fontanarossa via COBBA che lasciano le aerovie. Quindi occhio ai settori Nord del CTR di Catania. A questo punto avremo quasi raggiunto i 2000 m del rifugio Sapienza, normalmente qui i venti si fanno più forti e tendono a spirare verso ovest, quindi occhio quando andremo nella zona d'ombra della valle del Bove, le nostre salite si faranno più blande, saremo un po' più "aggrappati" alla nostra elica ma le temperature si saranno abbassate abbastanza grazie alla quota (ad ogni modo non superate i 27" di MAP continuativi se non per brevi spunti), noteremo che volessimo davvero toccare la nostra cima, con il rateo di salita che comincia a decadere, ci vorrà un altro giro che a questo punto, per il principio della spirale, sarà diventato corto.
A 10000 ft, qui è facile capire che siamo controvento, grazie alla scia dell'Etna
Toccati i 10500 ft ricordatevi che è assolutamente vietato sorvolare la bocca, ciò che potrete fare è girare intorno senza alzarvi troppo da ground e poco tempo per ragioni fisiologiche (in realtà i rischi di ipossia si hanno dopo più di 15/20 minuti, ma se siete u po' raffredati o non siete in perfetta salute la discesa potrebbe dare dei problemi, soprattutto se la fate ripida). Avete mai provato l'esperienza di ritrovarvi a più di 10000ft con il vostro aereo???? con la costa siciliana laggiù e la sensazione mista di non riuscire più a scendere o non voler più scendere una volta in cima alla Sicilia. Purtroppo dopo tante fatiche bisogna scendere e qui capirate davvero che gran lavoro ha fatto il vostro velivolo a salire così tanto. Se avete un parzializzatore del radiatore olio, questo è il momento di chiuderlo ed impedire il brusco calo di temperatura dell'olio motore che comunque ci sarà. Altrimenti evitate di scendere con il motore al minimo con ratei oltre i 1000 ft al minuto. Se vogliamo essere precisi, come si sale, così si dovrebbe scendere, così ci godiamo un'altra spirale girando l'Etna sfruttando l'energia cinetica in discesa. Ci sono piloti anziani che spengono il motore e veleggiano, non lo so se lo fanno per addestrare i loro allievi, ma lo shock termico che subirà il motore sarà assurdo sicuramente.
L'ombra dell'Etna sulla costa siciliana che si proietta verso la Calabria
La discesa sarà come la passerella agli champs elysees dopo il Tour de France, riporterete l'atterraggio come se fosse tornati da un viaggio vittorioso. Una volta atterrati, la prima cosa che farete è rivedere foto e video della vostra GoPro!

Ed ecco i risultati di un volo sull'Etna in questo video che ho fatto!




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