FLIGHT, film diretto da Robert Zemeckis, con protagonista il mitico Denzel Washington uscito nelle sale nel 2013. Di questi film non me perdo neanche uno e devo che spesso resto deluso da trame prive di sostanza morale, vado a vederli se non altro per la semplice passione del volo. Ma non è questo il caso, Flight è uno di quei film dove l'ambiente aeronautico fa da contorno a situazioni di vita reale ed è proprio per questo che mi piace recensire questi film cercando di interprentarli come persona non esterna ai fatti. Innanzitutto in questo film abbiamo la conferma di un attore di successo come Denzel Washington che ho sempre reputato di una bravura assoluta, direi anche abbastanza portato in questi ruoli anche sesicuramente non è stato il suo film più impegnativo (date le sue incredibili qualità). Come tutti sappiamo il film inizia con una notte a base di alcool e sesso, passata in albergo con la hostess del suo equipaggio, al termine della quale, stanco e ubriaco, cerca di smaltire la sbornia con la cocaina. All'arrivo a bordo, anche se visibilmente stanco, si evince una grande esperienza e bravura tale che sembra stimato dall'equipaggio che di certo non sembra giudicarlo dai suoi modi sui generis. A bordo c'è un giovane copilota che sembra onorato di volare con lui anche se spesso stranito dal suo carisma. L'immagine di questo Comandante non è lontana dalla realtà, anche se di certo è rarissimo trovare un pilota civile che si fa di alcol e droga, ma non è certo questo il significato del film. Il volo inizia con uno scenario griggio e di pioggia, quasi a dimostrare una giornata preannunciata ma anche la bravura del Com.te che tirerà il velivolo fuori dalla turbolenza in maniera eccellente. Pero' non sono gli aspetti tecnici il punto focale del film, e non entrero' nel merito di alcuni punti che dal punto di vista professionale mi sembrano improbabili. Devo pero' dire che i momenti a bordo sono stati girati davvero bene e dal momento che inizia l'avaria fino allo schianto fuori campo sembra di rivivere esattamente a bordo dell'aereo e capire la situazione emotiva dei personaggi. Sorvolando gli aspetti tecnici dell'incidente (non lo faro' in questa sede), il Comandantete si risveglia in Ospedale dove si sapra' quello che e' sucesso dopo l'impatto, ovvero che sono morte solo 6 delle 102 persone a bordo, tra queste Katerina, l'hostess con la quale aveva passato la notte (nel film si vedra' anche un suo comportamento altruista durante l'emergenza) e che lui non aveva riportato grossi danni. Qui in ospedale incontra una donna ricoverata per overdose alla quale promette di tornarla a trovare. La scena del loro incontro ruota intorno alla comparsa di un personaggio particolare, un malato di cancro che si mette a fumare con loro, dall'aria ironica e rassegnato al suo destino con orgoglio e fede in Dio che non nasconde durante i 5 minuti passati insieme. Quei 5 minuti per lui erano stati vissuti come se fossero un'eternità da godere, tanto il desiderio di vivere e guarire se solo gli fosse concesso, ma lui aveva capito che tutto ha un perchè. La ragazza in cuor suo sicuramente cambierà, ma il Comandante per il momento sta smaltendo ancora lo shock dell'incidente. Ben presto una folla di giornalisti è pronta ad osannare il Comandante come se fosse un'eroe per aver salvato quasi tutti i passeggeri ma la verità è che ancora non si sa' delle sue analisi, analisi che ben presto verranno insabbiate da un rinomato avvocato del sindacato piloti e che ben presto capira' che la passione del bere del Comandante non solo non c'entra nulla con l'incidente (rottura dei comandi di volo) ma che è stato l'unico pilota in grado di effettuare una tale manovra (ai simulatori) e a dimostrare tale bravura. Nel frattempo nascono dei sentimenti tra lui e la donna dell'ospedale che dopo lo sfratto viene ospitata nella sua casa in campagna. Qui si rifugia dai media. In questo momento del film saltera' fuori la vita privata dei personaggi ed una sorta di storia fatta di battaglie legali, principi che spesso si contrappongono e vari interessi in gioco. Un'altro momento del film che mi ha fatto pensare molto è quando la sua nuova compagna lo invita quasi per caso in un incontro in una sorta di centro di recupero, nel momento che un ex alcolista da' la sua testimonianza chiede quanti alcolisti fossero presenti in sala ed il Comandante non alza la mano, tra l'altro tra le parole della testimonianza dell'ex alcolista vi era un'aspetto importante, molto importante prima di risolvere un problema. Si tratta appunto di riconoscere il problema stesso e quindi decidere di conseguenza di affrontarlo (in fondo è anche un principio di Sicurezza Volo nel mondo aeronautico). In quel luogo si trovavano infatti persone che avevano chiesto o accettato una mano. Nel film si scopre che il bere del Comandante era abbastanza solito, soprattutto quando torna dall'ex moglie e dal figlio ubriaco dove litiga per l'ennesima volta con la sua famiglia. Alla fine, tralasciando tutta la parte prima del processo, il Com.te mantiene la promessa di non bere sia al suo amico del Sindacato Piloti che al suo avvocato che lo mettono la sera prima dell'udienza in una stanza d'albergo controllata all'esterno da una guardia, per assicurarsi che non si ubriachi. Il suo minibar non contiene bevande alcoliche, ma si scopre che la stanza adiacente alla sua ha la porta intercomunicante aperta, qui il minibar è pieno di alcol, la tentazione è troppo forte e cede. La mattina seguente viene ritrovato completamente ubriaco e svenuto in bagno; il suo amico e l'avvocato decidono quindi di chiamare il suo ex spacciatore, che porta della cocaina per rimetterlo in sesto in tempo per l'udienza. All'udienza, il capo degli investigatori della NTSB, rivela che la causa del guasto al velivolo è stato uno dei componenti degli impennaggi di coda danneggiato. Il Com.andantee viene elogiato per il suo eroismo, rimarcando che nessun pilota messo in un simulatore di volo nelle stesse condizioni è riuscito a far atterrare l'aereo. Il tutto sembra propendere positivamente, ma viene sollevato il fatto che erano state ritrovate due bottigliette di vodka vuote nel cestino dei rifiuti dell'aereo e che solo l'equipaggio aveva accesso all'alcol, inoltre dato che dai test risulta che solo Katerina, l'hostess con il quale aveva una relazione, aveva in corpo dell'alcol e che il test di Whip era stato scartato per ragioni tecniche, al comandante viene chiesto se crede che Katerina possa aver bevuto sul posto di lavoro. Qui c'è la scena cruciale del film, dove comincia ad essere stanco delle continue bugie e imprudenti menzogne, raggiunge uno stato dove la sua stessa coscienza si era fatta pesante tale da aver perso, come dirà lui stesso, la propria libertà ed implorando sottovoce l'aiuto di Dio non risponde subito alle domande degli inquirenti che stanno aspettando una banale risposta per chiudere il caso senza ulteriori perdite di tempo. A questo punto, rifiutandosi di tradire il buon nome di Katerina, stanco della situazione e di se stesso, il Comandante ammette che non solo aveva pilotato quell'aereo da ubriaco ma che lo è tutt'ora all'udienza sollevando il clamore di tutti. Il film termina con la scena di tredici mesi dopo, in carcere, con una condanna minima di cinque anni, racconta la sua storia a un gruppo di compagni di prigione. Dice che è contento di essere sobrio e che non rimpiange di aver fatto la cosa giusta, perché finalmente ora si sente "libero". Dalle cartoline e dalle foto appese alla parete della sua cella, si evince quindi che è rimasto in contatto con Nicole ed è riuscito a riallacciare i rapporti con suo figlio, il quale gli fa visita in carcere.
Quindi, morale della favola, il Com.te non è stato condannato per l'incidente, riconosciuto da tutti il fatto che non solo era un ottimo pilota, ma nessuno avrebbe potuto fare meglio di lui. Nello stesso tempo pero' non si puo' scindere dalla sfera professionale un altro aspetto importante, che sta alla base di qualsiasi lavoro importante, ovvero la fiducia riposta a coloro che fanno questo mestiere. Alla fine del film il com.te ammettera' il suo errore piu' grande che ben poco c'entra sulla condotta del velivolo, ovvero 'aver tradito la fede pubblica'.
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