Spesso nel mondo dell'aviazione sportiva ci ostiniamo a voler tirare fuori sempre il meglio dai nostri Rotax e, nel cercare questo, molti si intestardiscono con il passo variabile in volo. Non voglio dire che è una decisione sbagliata, io da sempre monto un PPV, ma credo che con un 100 CV parliamo ancora di potenze basse, soprattutto per giustificare persino un Governor che spesso e volentieri presenta guasti, sperando sempre che non lo faccia in volo come spesso è successo (e non è una bella sensazione sentire i giri calare all'improvviso...). Giustissimo aver un'elica a passo variabile in volo ma allo stesso tempo dobbiamo capire noi cosa vogliamo farci con il nostro aeroplano. Vogliamo un aereo che faccia un po' tutto? Versatile sia per decolli in piste corte che per crociere lunghe? Sicuramente un'elica a passo fisso non potrà dare questo tipo di versatilità. Però dall'altra parte ci può dare robustezza e leggerezza. E su un velivolo come un TECNAM non è pur nulla cosa di poco conto. Testando vari mozzi sono arrivato a montare sul muso più di 12 kg di roba, se non di più. Ovviamente sto dando per scontato che le prime regole per una buona elica siano ovviamente le geometrie, le dimensioni, i materiali, ecc...
Devo dire che sono stato veramente sorpreso dalle eliche di Aurus Propellers, ma ancor più dalla tipologia di base, ovvero un bipala, pezzo unico in legno, robusto e leggero, reattivo e ben equilibrato.
Ora torniamo al discorso dei vari compromessi... Quanti metri al decollo guadagniamo tra un bipala a passo fisso ed un tripala a passo variabile? Se si parla di decine di metri su piste di oltre 400 metri... la risposta va da se. Se mettiamo anche il fatto che il sottoscritto è da tanti anni che non mette più le ruote del proprio velivolo su piste corte, è chiaro cosa cerca un pilota come me. Se un'ottima bipala in legno mi porta a crociere lunghe, silenziose ed economiche... cosa me ne faccio di 5/10 km/h in più? Considerando che al variare della quota il passo variabile non da vantaggi netti, abbiamo un altro motivo per mantenere il nostro velivolo dal cuore sportivo il più semplice possibile.
Uno dei motivi per cui sto cambiando la woodcomp non è solo una questione di scadenza calendariale, ma anche una questione di sicurezza volo legato ai bicchieri attraverso i quali le pale in legno sono innescate nel mozzo (guarda che URL Discussione: http://forum.ulm.it/topic.asp?TOPIC_ID=15900 su Aviazione Leggera On Line). Preoccupazione che con un'elica del tipo Aurus Propellers non si hanno. E' chiaro che parliamo di potenze superiore ai 100 cv andiamo a finire a ben altri discorsi, stessa cosa se parliamo di aeroplani con aerodinamiche molto spinte in termini di velocità, seppur con un 100 cv. Ma il mio modello di riferimento è un velivolo del tipo P92 o similari.
VLOG Prova Elica
Nel mio campo abbiamo un P92 con un'elica Spica (bipala in legno ovviamente a passo fisso) che con 2 persone a bordo e pieno carburante sale tranquillamente a 900 fpm ed in crociera supera i 200 Km/h di indicata. A volte il binomio tra Elica e Velivolo (a parità di motore) diventa un qualcosa di inspiegabile, a volte possiamo solo usare il termine "indovinata". Ovviamente con i passi fissi dobbiamo fare attenzione a calettare in modo che superino i 5000 RPM se si dà tutto motore. A volte si cade nella tentazione dei passi lunghi nelle crociere ma bisogna far lavorare il motore nel range delle coppie ottimali. Si torna sempre al solito discorso del "non si può avere tutto, ma dobbiamo sapere noi cosa vogliamo dal nostro velivolo".
Nel video effettuato abbiamo montato un'elica ottimizzata più per decolli e salita che per crociera. Ciò non toglie che sia comunque ottima per crociere più lente ed economiche.
L'elica è molto reattiva e ben bilanciata, a punto fisso fa 5300 RPM. Questo già fa capire un passo cortino. Siamo due persone a bordo, non abbiamo il pieno di carburante ma non sarà quello che farà la differenza. Vento calmo e temperature preinvernali. Il mio Tecnam GOLF monta un Rotax 100 CV con Airbox, il motore tipico di quasi tutti i nostri velivoli. Contando i cinesini, direi che il decollo è avvenuto abbondantemente meno di 200 metri senza "strapparlo", dopo il decollo con i flap a a 15 gradi manteniamo l'assetto per i 110 km/h, la salita in effetti è leggermente più ripida del solito. Abbiamo almeno 10 kg meno in prua, che per una regola empirica sui TECNAM significa che ad ogni 10 kg in meno guadagniamo 10 fpm di variometrica in più. Il centraggio cambia ma non è quel cambiamento che molti vogliono far credere. Una volta tirati su i flap andiamo vero i 130 km/h in salita, motore ancora ampiamente nei limiti. Una volta livellati, se teniamo più di 26 map tendiamo a raggiungere i 200 km/h ed a superare i 5800 rpm. Come dice Aurelio che mi ha accompagnato durante tutto il test, ad una certa velocità quell'elica non ha più regresso. Il regresso sarebbe (spiegata un po' troppo volgarmente) la differenza tra passo geometrico e passo reale.
Ovviamente parliamo di un elica che non è nella sua versione definitiva, ma quello che mi ha colpito non è il non poter superare i 200 km/h, ma l'agilità in crociera a 175 km/h, con massimo 26 pollici di MAP. Motore silenzioso e tranquilli. Se mettiamo 25 pollici di MAP l'aereo sembra quasi viaggiare a filo di gas. Sinceramente mi è piaciuta molto questa elica.
Old Pilot Sayings... : The propeller is just a big fan in front of the plane used to keep the pilot cool. When it stops, you can actually watch the pilot start sweating.
(L’elica è solo un grande ventilatore sul muso dell’aereo che tiene fresco il pilota. Non ci credete ? Se l’elica si ferma, il pilota inizia a sudare)
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