lunedì 4 gennaio 2016

Esperienza "Full Motion" CESSNA Citation C560 XLS

Le esperienze, che siano in volo o a terra, poco importa dove hanno luogo se sono in grado di farti sognare così tanto. Il training del test & evaluation course prevede una fase sui simulatori, nel nostro caso sul Twin fanjet Citation C560 XLS, caratterizzato dal più elevato livello di fedeltà previsto attualmente dalle normative Europee EASA, realizzato dalla ditta Austriaca Axis Flight Training Systems che si è avvalsa per la realizzazione del visual system e del motion system rispettivamente della ditta statunitense “RSI Visual Systems” e della società olandese “E2M Tecnologies”. Il cockpit ha un layout di tipo glass cockpit del CESSNA Citation XLS dotato di motori Pratt & Whitney PW545B, con due display EFIS laterali ed un display EFIS centrale multifunzione. Tutta l’avionica di bordo è della Honeywell Primus 1000 mentre i due Flight Management Systems – FMSs installati sono prodotti dalla Universal. Come tutti gli i Glass Cockpits, bisogna fare un grosso lavoro iniziale di familiarizzazione con l'EFIS per poi sfruttare a pieno le potenzianlità di questo sistema, ovvero quelle di rendere tutto semplicissimo al pilota che inizialmente ha addirittura "troppe" informazioni. L'avionica, nel particolare, presenta un Autopilot System (dual) e un Digital Air Data System Primus 1000 (Honeywell), EFIS Primus 1000 Pilot& Copilot PFDs, Integrated Radio System Primus II con intervalli di 8,33 KHz (disorientante per chi non è abituato a questa canalizzazione), clearence/delivery unit (Honeywell), Integrated Comm Units 1 and 2 (Honeywell), Comm 1 and 2 modules, DMe 1 and 2 modules, Marker Beacon 1 and 2 modules, ADF 1 module, Flight Management System FMS Unit 1 and 2 (Universal).


Il sistema simula anche il radar meteo e le emergenze (gestite dal software), perfettamente simulate dal full motion. Per fare un esempio, la turbolenza del mal tempo, così come l'uso degli aerofreni, fa vibrare tutta la cellula o crea forti scostamenti, oppure lo scoppio di un pneumatico fa repentinamente abbassare la parte della ruota danneggiata, così come l'effetto dei freni (soprattutto quando entra in funzione l'antiskid). Con queste peculiarità  è anche facile andare in disorientamento spaziale o, come dice qualcuno, "Special D", praticamente come nella realtà. La cosa impressionante è il modo in cui si avverte la corsa di decollo con le sue tipiche oscillazioni e correzioni direzionali, così come è molto fedele  la rotazione dove si nota non solo l'aumento di assetto (angolo perfettamente riprodotto dai servomeccanismi), ma anche la fine delle oscillazioni/vibrazioni delle ruote al suolo durante la ground roll. Questo passaggio terra-aria sicuramente non c'è nei sim statici. Va da sè che la qualità  dei simulatori emergenze viene notevolmente incrementata, sia in termini positivi di realismo che negativi in quanto sotto altri aspetti vengono simulate difficoltà reali, come lo shock da vibrazioni o cambi di assetto repentini. Non sempre però i realismi sono difficoltà in più, anzi, nel caso dello scalamento di velocità si sente il cambiamento di assetto con la tipica sensazione che si ha in corto finale quando si scende sotto la Vref, cioè di sentirsi l'aereo scivolare sotto il sedere. Per quanto riguarda il velivolo in se, il Citation C560 è un piccolo business jet, twinfan, derivato dalla famiglia Citation, in particolare dalla "fascia X" (Excel, XLS, XLS+). Si tratta sicuramente di un velivolo ad alte prestazioni, dopo il decollo imposti una salita intorno ai 3500 ftm, l'aerodinamica presenta un profilo supercritico derivato dal Citation V, anche se penso che sviluppa le sue migliori perfomances in crociera con una tangenza fino a 45.000 ft e Ground speed intorno i 440 Kts. Durante le procedure simulate a Linate, intorno ai 4000 ft, lo schermo EFIS dava una VNE intorno ai 260 KIAS, cosa molta curiosa ma che di fatto non pone nessun limite (considerando anche il fatto che sotto i 10.000 ft non si va oltre i 250 KIAS). Sicuramente si nota a primo impatto una velocità di atterraggio alta, effetto incrementato dal fatto che la cabina non è alta come molti sono abituati. 

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