Il Savannah è un velivolo biposto caratterizzato dalle eccellenti prestazioni soprattutto a velocità basse. Le prime produzioni hanno molto in comune con lo Zenith CH 701, anche se la coda è diversa e le versioni successive si sono ulteriormente discostate dallo Zenith e le modifiche all'ala hanno reso gli ultimi modelli molto diversi dai primi. Ad ogni modo la maggior parte delle varianti ha un'ala a corda costante come quella dello Zenith, con flap e alettoni combinati in flaperoni in stile Junkers (quando la superficie di controllo è separata ed incernierata al di sotto del bordo di uscita dell'ala, il flaperon viene chiamato di tipo "Junker", nome derivato dal bordo di uscita introdotto negli anni trenta dalla Junkers, tra cui il famoso il bombardiere in picchiata Junkers Ju 87 Stuka). Gli ipersostentatori sono mossi simmetricamente su entrambe le ali, mentre gli alettoni sono attuati antisimmetricamente; per rollare il velivolo a destra, si abbasserà l'alettone sinistro aumentando la portanza della semiala sinistra e si alzerà l'alettone destro diminuendo la portanza della semiala destra (nel caso dei flaperon, vengono miscelati per muovere opportunamente le superfici di comando).
Le ultimi versioni hanno ha un'ala più corta e affusolata, mentre le prime varianti hanno quindi le fessure del bordo anteriore completamente aperte (slat fissi, a volte chiamati slot ad indicare che non sono retrattili), successivamente sostituite con generatori di vortice (Vortex generators). L'ala alta è rinforzata sulla fusoliera inferiore con una coppia a V di montanti su ciascun lato che lo rendono visivamente molto robusto. Il piano di coda e gli elevatori rettangolari, che utilizzano un profilo aerodinamico convenzionale diverso da quello dello Zenith, sono posti nella parte superiore della fusoliera.
Il profilo alare è un NACA 65-018 modified (ved. per approfondimenti questo post), la superficie alare di circa 13 mq con 9 metri di apertura. In particolare le prime versioni del Savannah hanno gli Slat fissi, superfici aerodinamiche sul bordo d'attacco delle ali che creano un allungamento del profilo alare con un contemporaneo accentramento della curvatura del profilo stesso. Si crea al contempo una fessura che permette il passaggio di un determinato flusso ad alta velocità in grado di energizzare lo strato limite superiore. in pratica un'ala del genere vola meglio a basse velocità ed assetti elevati, a scapito ovviamente dell'efficienza (anche se sulla carta mi risulta 1:11, ma non di certo ha ottime planate senza motore).
Stiamo parlando di un velivolo che, anche con una motorizzazione di 80 CV, è capace di decollare in una sessantina di metri e stallare sotto i 50 kmh.
La mia passione per il Savannah, come tutti i velivoli STOL, non l'ho mai nascosta, ed è cosi che durante le mie mattinate invernali al campo incontro Andrea, un pilota esperto di Siracusa e molto gentile. Vengo attirato dal "giallo"del suo Savannah e dalla sua strumentazione.
Ogni volta che ho occasione di volare su un Savannah non mi tiro mai indietro, ed é cosí che ho potuto godere come mai ho potuto della bellezza di Ortigia a bassa quota e a velocitá bassissime.
Andrea mi ha ha fatto un pó provare l'handling del suo Savannah, ma in realtá premeva per dimostrarmi le sue qualitá a basse velocità ed in fase di prestallo, fino a portare la velocitá indicata a ZERO! In effetti, é come se l'aereo non stallasse, a meno che non gli togli motore, anche se bigogna dire che il Pitot va molto in ombra ad alti assetti. Ci si sente quasi in hovering.
Il velivolo di Andrea, ricollegamndomi all parte inziale del post, é un Savannah di quelli classici di un tempo, un vero STOL con gli slats e che riesce a staccarsi da terra e volare tranquillamente con 80CV. Le barre di commando sono state modificate successivamente sostituendo la famose Y central, cosa che a me piace molto. Giá dal decollo si prova questo feeling inusuale per chi é abituato ai TECNAM, ovvero di volare ad un assetto dove ti aspetteresti velocitá in rapida diminuizione e stallo imminemente. Ed invece l'aereo continua ad essere lí, a volare con il muso puntato verso il cielo, come se fossi su uno poltrona reclinabile.
Queste capacitá aerodinamiche si traducono ovviamente in raggi di virata strettissimi, praticamente sul punto. Ci siamo portati sulla spiaggia dell'Arenella dove abbiamo puntato il lido sotto di noi mantenendolo sempre in vista quasi sulla vertical del punto.
Una macchina eccezionale per imparare a volare e per divertirsi in sicurezza, cosa ben diversa se si vuole fare voli di trasferimento, dove sono richieste caratteristiche diverse. Dopo una bella passeggiatina in volo arriva il momento dell'atterraggio. Ovviamente corto.
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